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Un futuro bianco

GRUPPO TOOLBOX

Gruppo 3 – attività curricolari – ambito linguistico/artistico/espressivo

DESTINATARI

studenti dai 14 ai 18 anni

COMPETENZE INTERCULTURALI

  • valorizzare/rispettare gli altri esseri umani
  • competenze linguistiche e capacità comunicative
  • empatia e decentramento
  • consapevolezza comunicativa

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

  • pensare al modo in cui parliamo e ascoltiamo
  • essere consapevoli del fatto che la lingua non sia priva di valore
  • imparare ad apprezzare l’importanza di utilizzare linguaggi non discriminatori

TEMPO

1 lezione

MATERIALE NECESSARIO

  • un grande foglio di carta e un pennarello per gruppo

ISTRUZIONI

Dividere il gruppo in sottogruppi da 6-8 alunni.

Chiedere a ciascun gruppo di trovare un posto nella classe dove lavorare.

Dare a ciascun gruppo un foglio di carta e un pennarello / penna e chiedere di copiare la seguente tabella

+0- 

Spiegare che questa attività riguarda la lingua e che devono pensare a espressioni che includano parole come il bianco, il nero, l’indiano, il rumeno, l’ebreo, l’arabo, il russo, ecc. Una volta individuata un’espressione, pensare a come viene usata la parola. Se la frase ha una connotazione positiva scrivere la frase nella prima colonna, se ha una connotazione neutra scriverla nella seconda colonna e se ha una connotazione negativa nella terza. Ad esempio, l’espressione “il futuro appare nero” si riferisce ad un futuro incerto e turbato, quindi va nella terza colonna. Quando parliamo di “un’estate indiana” è quando il tempo è buono all’inizio dell’autunno, dunque va nella prima colonna. Lasciare circa 15 minuti per questa parte dell’attività.

Esaminare con i gruppi le frasi nella terza colonna, quelle con connotazioni negative, e suggerire alternative. Scrivetele poi nella quarta colonna che può essere intitolata “linguaggio alternativo”.

Quando i gruppi avranno finito, chiedere a ciascuno di essi di leggere le diverse espressioni che hanno trovato.

La valutazione dell’attività dovrebbe essere incentrata sulle espressioni rintracciate:

  • Quale colonna era più piena?
  • Quali tipi di parole troviamo nella prima, seconda e terza colonna?
  • Poiché il linguaggio non è neutro, quali valori culturali trasmette il nostro linguaggio su di noi e sugli altri?
  • È importante utilizzare un linguaggio che non trasmetta connotazioni negative su altre culture? Perché?
  • In caso affermativo, come si può cambiare la nostra lingua?

SUGGERIMENTI

Se ci sono alunni nel gruppo di madrelingua diversa rispetto a quella insegnata a scuola, potrebbe essere interessante chiedere loro di svolgere l’esercizio nella propria lingua e fare un’analisi comparativa.

Il dibattito che si verifica dopo questa attività può trasformarsi in una discussione sul linguaggio “politicamente corretto” o in una riflessione sul perché sia ​​più comune dare connotazioni positive alla parola “bianco”, che alle parole “nero” o “nomade”.

Spesso gli alunni quando usano espressioni come “Lei è di umore nero”, cioè di cattivo umore, non stanno pensando alle persone nere né discriminano qualcuno. In questo caso è importante distinguere gli atteggiamenti personali dai valori trasmessi dalla lingua. Molto spesso usiamo frasi senza essere consapevoli delle loro origini e quindi dei valori impliciti. È un dibattito simile a quello sul linguaggio sessista in molti idiomi.

FONTI

M. Taylor et alii, 1995, All different – All equal, Education Pack

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