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Credenti

GRUPPO TOOLBOX

Gruppo 3 – attività curricolari – ambito storico/geografico/sociale

DESTINATARI

studenti dai 14 ai 18 anni

COMPETENZE INERCULTURALI

  • valorizzare/rispettare gli altri esseri umani
  • valorizzare/rispettare le differenze culturali
  • valorizzare/rispettare le differenze e diversità culturali
  • tolleranza
  • pensiero critico
  • consapevolezza e conoscenza di se stessi
  • comportamento interculturale
  • approccio multiprospettico
  • conoscenza e comprensione delle altre culture

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

  • conoscere diversi sistemi di credenza e religioni
  • sviluppare un pensiero critico
  • coltivare l’accettazione della diversità delle credenze e delle religioni

TEMPO

180 minuti

MATERIALE NECESSARIO

  • Copie delle schede di dichiarazione (un set per ogni piccolo gruppo): separarle tagliandole
  • Comodi posti per i piccoli gruppi di sedersi e discutere
  • Un conduttore per ogni gruppo

ISTRUZIONI

  • Spiegare che durante l’attività verranno discusse le proprie credenze: alcune persone potrebbero essere religiose, altre meno e alcune affatto. L’obiettivo è avere una migliore comprensione dell’Articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani attraverso la condivisione delle proprie idee e il dibattito.
  • Chiedere ai partecipanti di fare estrema attenzione a cosa dicono e come lo dicono, e al proprio modo di esprimersi. La protezione delle credenze e dei simboli religiosi da offese e insulti, rientra nella libertà religiosa. Nonostante questo la protezione religiosa deve essere bilanciata con la libertà di espressione e di pensiero e non garantisce immunità incondizionata da critiche. Questa espressione di opinioni è permessa, mentre opinioni motivate da pregiudizi e discriminazioni non lo sono.
  • Dividere i partecipanti in piccoli gruppi di 4-6 persone e chiedere di riflettere individualmente per qualche minuto sulle proprie credenze. Ad esempio, se sono religiosi partecipano alle pratiche e ai rituali?
  • Chiedere ai partecipanti di parlare della prima volta che hanno preso parte ad una cerimonia religiosa.
  • Disporre le carte ritagliate con le dichiarazioni a faccia in giù in mezzo al gruppo. Spiegare che il gruppo ha 1 ora di tempo e che le discussioni devono essere brevi per poter affrontare tutte le tematiche delle carte. Più carte vengono discusse e più completa sarà la comprensione delle problematiche. Eventuale tempo rimasto può essere usato per analizzare più dettagliatamente i temi particolarmente interessanti.
  • Spiegare che a turno un partecipante prenderà una carta, leggerà ad alta voce ai suoi compagni del gruppo ed esprimerà la propria opinione al riguardo. Poi gli altri partecipanti potranno aggiungere qualcosa.
  • Procedere una carta dopo l’altra.
  • Quando tutte le carte sono state discusse o il tempo finisce, procedere con un breve debriefing (negli stessi gruppi).
  • Explain that in this activity they will be discussing their beliefs; some people may be deeply religious, others less so and some may have no religion. The aim is to come to a deeper understanding of Article 18 of the Universal Declaration of Human Rights (see below) through sharing personal views and thinking critically about the different ways in which we give meaning to life.

Debriefing e valutazione

  • I partecipanti hanno ritenuto che alcune affermazioni fossero difficili da dibattere? perché?
  • C’erano fatti, credenze o atteggiamenti nei confronti della propria posizione di vita che ti hanno sorpreso?
  • Cosa hanno in comune le persone nonostante le differenti “posizioni di vita”?
  • Quali differenze fondamentali si sono evidenziate tra le “posizioni di vita” dei vari membri del gruppo? Sono inconciliabili?
  • Perché è importante conoscere le “posizioni di vita” delle altre persone? Sei informato o ignorante? Dovresti sapere di più su di loro?
  • Tenuto presente che la libertà di religione è un diritto umano, quanto è difficile rispettare le persone quando ti trovi in profondo disaccordo sulle “posizioni di vita”?
  • In che misura l’ignoranza e il pregiudizio sulle diverse “posizioni di vita” svolgono un ruolo nella percezione reciproca dei popoli?
  • Tutti hanno la libertà di credo e di religione nel tuo paese? perché no?
  • Quali sono le forme di violazione della libertà religiosa nel tuo paese?
  • In che misura la libertà religiosa dovrebbe permettere le pratiche di una comunità di credenti che possono divergere dalla società più ampia? Esempi di questo potrebbero includere le posizioni sulle donne in posizioni di leadership religiose, le cerimonie tradizionali che coinvolgono i bambini, le leggi che riguardano il battesimo, il divorzio o la sepoltura, i divieti sulla rappresentazione del fondatore e così via.
  • Cosa si deve tenere a mente quando si pianifica un evento per tutto il gruppo, ad esempio un pic-nic, un evento sportivo o un gita nel weekend, in modo che tutti possano essere inclusi, indipendentemente dalla loro religione o credenza?
    Talvolta durante l’organizzazione di un evento, può essere difficile far fronte alle esigenze di tutti. Come cerchi di trovare soluzioni? Se devi fare compromessi, come fai a dare priorità alle esigenze delle diverse persone?
  • Qual è stata la cosa più interessante che hai imparato da questa attività?

SUGGERIMENTI

Questa attività si occupa di un argomento sensibile, quindi è importante che tutti si sentano a proprio agio. Affrontare l’attività in modo rilassato. Assicurarsi che tutti sappiano che non sono costretti a dire o spiegare più di quanto vogliano o sentano che possono.

Rispettare i contributi e i limiti dei partecipanti; non tutti sono in grado di spiegare perché questo o quello è praticato nella loro religione, specialmente se sono stati cresciuti e istruiti all’interno di una certa religione sin da piccoli. A questo proposito, la religione è molto simile alla cultura: si tende ad assumere i propri valori e modelli culturali come “naturali”.

Attenzione alla pressione del gruppo sugli individui. Non lasciare che i partecipanti assumano una posizione difensiva della propria religione o credenza, soprattutto se confrontato con domande tipo: “come puoi essere di quella religione e accettare …?”

Evitare di discutere i dettagli. Tenere d’occhio il mucchio di carte e assicurarsi di avere abbastanza tempo per affrontarne un buon numero. Lasciare che la discussione fluisca naturalmente e intervenire solo quando la questione è stata esaurita, quando esiste un rischio di uscire dall’argomento o emergono atteggiamenti di “dominanza/superiorità”.

Contribuire con ulteriori informazioni, in particolare sulle religioni non rappresentate nel gruppo o facendo la parte dell’“avvocato del diavolo”.

Se è possibile, eseguire l’attività con co-conduttore per ogni gruppo, per condurre la discussione e il debriefing nei piccoli gruppi; altrimenti, se possibile, preparare alcuni volontari tra i partecipanti per aiutare. Questo può essere importante, a seconda del gruppo, per rispettare l’input e l’esperienza di tutti e per assicurarsi che il debriefing sia costruttivo. Se non si può contare sull’aiuto di altri conduttori eseguire il debriefing insieme a tutti i partecipanti.

 

La fede, per definizione, non può essere spiegata con argomenti razionali e si dovrebbero limitare i tentativi di sfidare le credenze religiose con argomenti razionali. Potrebbe essere necessario sottolineare che è importante rispettare il diritto alla libertà di pensiero e di religione di ciascuno; questo non significa rispettare quello in cui gli altri credono, ma rispettare il loro diritto di credere a quello che vogliono. Ricordare che sviluppare il pensiero critico è un obiettivo importante dell’educazione umana e che il confronto di diverse “posizioni di vita” aiuterà i partecipanti ad essere consapevoli del fatto che la loro scelta di pensiero non rende meno valide le scelte altrui. Attraverso questa discussione i partecipanti dovrebbero capire che la loro scelta non è assoluta, ma relativa. Essa li renderà anche consapevoli dei punti di forza e di debolezza di ogni scuola di pensiero o tradizione. Il fanatismo religioso è comunemente causato da una forte selettività di pensiero e da un rigetto del pluralismo. Nessuna religione è monolitica e pertanto nessuna visione individuale in una religione è autorevole e rappresentativa, tantomeno superiore a tutte le altre interpretazioni delle tradizioni religiose.

 

L’articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani afferma: “Ognuno ha il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione: questo diritto comprende la libertà di cambiare religione o fede e libertà di manifestare la propria religione o credenza, da soli o in comunità con gli altri e in pubblico o privato”.
Ai fini di questa attività, per includere il maggior numero di credenze, usiamo la definizione di religione da www.religioustolerance.org: “La religione è qualsiasi sistema di credenze sulla divinità, che spesso prevede rituali, un codice etico e una filosofia della vita”. Il termine “religione” si riferisce sia alle pratiche personali che riguardano la fede, sia ai rituali di gruppo e la comunicazione derivante da una condivisione di convinzioni. Le alternative alla religione includono l’ateismo, lo scetticismo, il pensiero libero e l’umanesimo.

In questa attività ci concentriamo sulla “libertà di pensiero, coscienza e religione”, cioè il diritto di seguire una religione o no, secondo la scelta personale. Abbiamo quindi usato il termine “posizione di vita” come etichetta condivisa che comprende sia religioni che alternative alla religione, senza discriminazione a favore di entrambi. Con “posizione di vita” si intende un quadro di idee che ci aiuta a comprendere il mondo e trovare il senso e il valore della vita. Molte “posizioni di vita” sono chiaramente religiose, ad esempio, il cristianesimo, l’induismo e l’Islam. Alcune “posizioni di vita” sono non religiose, come il materialismo dialettico di Karl Marx e dei suoi seguaci, l’oggettivismo di Ayn Rand e l’umanesimo. Altre “posizioni di vita”, come il buddismo e il confucianesimo, sono state tradizionalmente classificate come religioni, ma molti seguaci non sono d’accordo con questa categorizzazione e sostengono che, poiché le loro credenze non includono una divinità, il buddismo e il confucianesimo siano filosofie. Il concetto di “posizione di vita” li comprende tutti.

Informazioni fondamentali e di facile utilizzo sulle principali fedi praticate in tutto il mondo si trovano sui siti Internet della United Religions Initiative (www.uri.org) e dei Consulenti dell’Ontario sulla tolleranza religiosa (www.religioustolerance.org).

FONTI

Council of Europe, 2002, Compass, manual for Human Rights Education with Young People, http://www.coe.int/en/web/compass

APPENDICE

IT – Credenti – Appendice

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