Abigale
GRUPPO TOOLBOX
Gruppo 2 – attività interdisciplinari
Gruppo 3 – attività curricolari – ambito storico/geografico/sociale
DESTINATARI
studenti dai 14 ai 18 anni
COMPETENZE INTERCULTURALI
- tolleranza
- empatia e decentramento
- approccio multiprospettico
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
- capire il concetto di valore e di identità culturale
- capire il legame tra valori e cultura
- capire l’influenza della nostra cultura sui nostri comportamenti e sui nostri punti di vista
TEMPO
2 lezioni
MATERIALE NECESSARIO
- una copia della storia “Abigale” per studente
ISTRUZIONI
- Introdurre l’esercizio ai partecipanti spiegando che l’obiettivo è scoprire la diversità dei valori
- Distribuire le copie della storia e leggerla:
“Abigale è innamorata di Tom, che abita sull’altra riva del fiume. Una piena ha spazzato via tutti i ponti. Abigale si rivolge allora al barcaiolo Simbad, pregandolo di portarla sull’altra riva, in modo da poter riabbracciare Tom. Simbad accetta a condizione che prima Abigale faccia l’amore con lui.
Abigale si rivolge a sua madre per chiedere consiglio, ma questa le risponde che non vuole entrare nelle sue scelte private.
Abigale, disperata, accetta di fare l’amore con Simbad, arriva sull’altra sponda del fiume, corre da Tom e gli racconta l’accaduto: questo, scandalizzato, la caccia via in malo modo.
Uscendo dalla casa di Tom, Abigale incontra John e gli racconta tutto: allora John prende a schiaffi Tom sotto gli occhi soddisfatti di Abigale e poi si allontana con lei”
- Chiedere a tutti di leggere la storia per conto proprio e classificare il personaggio (Abigale, Tom, Sinbad, la madre di Abigale, John) secondo il loro comportamento: chi ha agito peggio? chi è stato il secondo peggiore? …
- Dopo che la maggior parte dei partecipanti ha fatto la propria classifica, chiedere loro di riunirsi in piccoli gruppi (da 3 a 6) per discutere come percepiscono il comportamento dei personaggi. Il compito dei piccoli gruppi è quello di trovare un elenco comune sul quale tutti si trovano d’accordo. Chiedere loro di evitare di utilizzare metodi matematici per stabilire l’elenco, ma piuttosto di costruire tale elenco sulla base di una comprensione condivisa di ciò che è bene e ciò che è male.
- Dopo che i piccoli gruppi hanno presentato le loro liste, è possibile ripetere questa fase facendo in modo che i piccoli gruppi si uniscano per formare gruppi di più grandi dimensioni.
- Dibattere l’esercizio in plenaria prima riunendo i risultati e discutendo le somiglianze e le differenze tra di loro.
- Chiedere ai partecipanti quali motivi li hanno portati alle loro classifiche. Come hanno deciso cosa è giusto e cos’è sbagliato. Quanto è stato difficile trovare un accordo con gli altri partecipanti su una lista comune che riflettesse i valori di tutti.
- Chiedere che metodi sono stati usati per stilare una classifica comune – quali argomenti hanno convinto gli altri e perché, e dove è stato posto il limite del compromesso.
- Si può espandere sull’argomento chiedendo dove e da chi i partecipanti hanno appreso i concetti di giusto e sbagliato – evidenziare cosa ci rende simili e cosa ci rende diversi.
SUGGERIMENTI
Questa storia è molto utile quando si introduce il concetto ai partecipanti altrimenti astratto di valore, poiché li mette in una situazione in cui devono applicare i propri valori per creare la classifica.
Si può ripetere l’attività con una diversa variante, in cui tutte le donne diventano uomini e viceversa. La stessa classifica si applica ancora? perché le cose cambiano?
Sono possibili altre varianti: includere l’età dei personaggi nella storia, farli avere tutti lo stesso sesso, includere la nazionalità ed etnia dei personaggi. Osservare come i cambiamenti nella storia fanno la differenza per le classifiche dei partecipanti e riflettere sui motivi.
Per ottenere risultati migliori dall’esercizio, è fondamentale stabilire un contesto aperto in cui ogni possibile classifica è valida e ben accetta. È importante evitare di colpevolizzare o ridicolizzare i partecipanti per ragionamenti che possono sembrare strani o molto diversi dai propri o anche sbagliati.
FONTI
Council of Europe and European commission, 2001, Intercultural Learning T-Kit 4