Abitiamo il Villaggio Globale
GRUPPO TOOLBOX
Gruppo 1 – attività che coinvolgono tutta la scuola
DESTINATARI
studenti tra i 14 e i 18 anni
COMPETENZE INTERCULTURALI
- valorizzare/rispettare gli altri esseri umani
- valorizzare/rispettare le differenze e diversità culturali
- pensiero critico
- approccio multiprospettico
- competenze linguistiche e capacità comunicative
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
- aumentare la consapevolezza di problemi globali riguardanti i diritti umani, disuguaglianza sociale e sostenibilità
- conoscere istituzioni internazionali come le Nazioni Unite e il loro ruolo
TEMPO
almeno 2 ore
MATERIALE NECESSARIO
- computer
- connessione Internet (100 people – UN Agenda 2030 – ASviS)
ISTRUZIONI
0 – 10′ – Il conduttore (10’)
- da il benvenuto ai partecipanti, presenta se stesso e racconta brevemente della propria attività di volontario AFS (quando possibile)
- spiega brevemente gli obiettivi di apprendimento dell’attività
- chiede ai partecipanti di presentarsi, dicendo qual è la cosa a cui più sono interessati nel campo della sostenibilità
10′ – 30′ – Prima Attività “Se il mondo fosse un Villaggio Globale” (20’)
Il conduttore chiede ai partecipanti “Quanto davvero conosciamo il mondo e la situazione internazionale?”. Abitiamo in un mondo con 7,4 miliardi di persone, ma spesso diciamo che il mondo è piccolo quando eventi avvenuti lontano da noi ci sembrano vicini e familiari. Si può dire che il mondo è un “villaggio globale”.
Il conduttore chiede ai partecipanti di formare delle coppie ed immaginare un mondo di solamente 100 persone. Questo è il loro “villaggio globale”: il loro compito è quello di ricostruire le proporzioni del mondo reale nel loro villaggio in termini di abitanti, distribuzione delle ricchezze, salute, educazione, tecnologia, ecc.
Dopo un paio di minuti il conduttore distribuisce la scheda “Se il mondo fosse un villaggio” e chiede a ciascuna coppia di discuterne e di riempirla.
Dopo 10 minuti il conduttore chiede ad alcune coppie scelte casualmente di spiegare le cifre che hanno ipotizzato. Poi il conduttore presenta il breve video “If the World Were 100 People” (o distribuisce le copie della scheda allegata).
Il conduttore chiede di commentare: “Quanto precise sono le valutazione delle coppie? Quali domande sono state più difficili da rispondere e perchè? Da quali fonti apprendono di solito questo tipo di informazioni? Queste fonti sono complete? Se non lo sono cosa si dovrebbe fare? Commenti generali …..”.
30′ – 60′ – l’Agenda dell’ONU per la sostenibilità (30’)
Il conduttore spiega che il dibattito su questi temi sta avvenendo a livello globale e che molte istituzioni stanno cercando modi per affrontarli: in prima linea c’è l’Organizzazione delle Nazioni Unite che il 25 settembre 2015 ha formalmente adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, scegliendo 17 obiettivi che devono essere raggiunti in tutto il mondo entro il 2030.
L’adozione dell’Agenda 2030 è un evento storico sotto molti punti di vista:
- è stata la prima volta che i membri ONU hanno dato un segnale forte e chiaro sulla non sostenibilità del nostro modello di sviluppo attuale al livello economico, sociale e ambientale.
- In questo modo hanno sottolineato che la sostenibilità va affrontata come un concetto globale (non solo un ragionamento ambientale come spesso accade).
- Tutte le nazioni sono chiamate a contribuire senza distinzione tra paesi sviluppati o in via di sviluppo.
- Ogni nazione deve definire i propri obiettivi personali e le strategie più efficaci per raggiungerli in base alle proprie caratteristiche e al livello di sviluppo.
Per la prima volta c’è un accordo forte e comune sui 17 obiettivi che sono un impegno universale per trovare una soluzione ai problemi che tutti dobbiamo affrontare e che influenzano tutte le nazioni – non solo la nostra.
Il conduttore chiede ai partecipanti di pensare brevemente a problemi internazionali conosciuti (corruzione, cambiamento climatico, immigrazione a causa della povertà, traffico illegale, spreco di energia).
Il conduttore scorre velocemente i 17 obiettivi tramite la Presentazione sul sito dell’ONU.
Per questa attività ci si concentra nel dettaglio sull’Obiettivo 4: Target 4.7: “Garantire entro il 2030 che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e nonviolenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”.
L’Agenda 2030 è molto recente. L’accordo comune ha richiesto molto tempo per essere raggiunto ed è comunque sempre a rischio (gli USA ad esempio hanno abbandonato l’accordo nel 2017). Ogni nazione ha priorità differenti, bisogni differenti, metodi differenti che devono essere presi in considerazione in un contesto internazionale.
1 – 1:40 SIMULAZIONE di problem-solving (40’)
Il conduttore riporta il discorso a quanto prima sottolineato. Siamo tutti cittadini del villaggio globale, conosciamo i problemi che stiamo avendo e dobbiamo cominciare ad affrontare il nostro futuro. I partecipanti vengono divisi in gruppi di 4-5 persone con le seguenti istruzioni:
- Ogni partecipante è un cittadino del Villaggio Globale e deve contribuire a trovare un modo di promuovere lo sviluppo sostenibile. Non importa il ruolo sociale del cittadino, né il loro livello di istruzione o il loro lavoro: ognuno è chiamato a riflettere ed esprimere le proprie opinioni.
- Ogni partecipante deve pensare a 3 diritti che devono essere assolutamente garantiti a tutti i cittadini del Villaggio Globale (5 minuti). Per aiutarli il conduttore suggerisce di completare la frase: “Ogni cittadino del villaggio globale deve avere il diritto di …”
- Ogni gruppo di partecipanti si confronta sui diritti pensati individualmente e decide insieme quali sono i 6 diritti più importanti per tutti i membri (15 minuti)
- Ogni gruppo decide il nome del proprio Villaggio Globale, dove è situato e scrive su un foglio i 6 diritti fondamentali, in modo da poterli condividere con il resto dei partecipanti (5 minuti).
I partecipanti si riuniscono nuovamente tutti insieme e ogni gruppo presenta il proprio villaggio e i suoi diritti fondamentali, mentre il conduttore crea una lista unica di tutti i diritti che sono stati scelti. Insieme si riflette su quali diritti sono stati scelti più volte e quali sono meno presenti. Il conduttore stimola il dibattito con suggerimenti e domande: è possibile raggruppare insieme diritti simili? In questo caso quanto sono disponibili i cittadini a rinunciare ai propri diritti? Esistono contraddizioni tra alcuni diritti scelti?
1.40 – 2.00 Debriefing (20’)
Quando la lista finale è pronta, il conduttore chiede ai partecipanti di riflettere individualmente: quanto decisamente hanno espresso le loro idee? Hanno cambiato opinione durante il dibattito? Che cosa li ha fatti cambiare idea? E’ stato facile creare la lista? Che cosa pensano del processo di confronto e raggiungimento di un accordo con il gruppo/gli altri gruppi?
Se sono presenti degli studenti stranieri che stanno affrontando un programma di scambio o studenti che hanno partecipato a uno scambio all’estero, il conduttore sottolinea il loro contributo: i diritti sono percepiti nello stesso modo nel paese di origine/ospitante? Che tipo di influenza deriva dal proprio paese di origine? Qual è l’influenza di altri paesi con culture diverse?
Il conduttore evidenzia che ogni nazione ha una propria storia, una propria economia, una struttura sociale e idee che influenzano le priorità: ogni aspetto influenza significativamente le scelte individuali, il comportamento, le scelte politiche. Quindi è estremamente complicato creare una lista univoca di diritti comuni, ma è assolutamente necessario trovare un modo comune di relazionarsi per assicurare la crescita, l’educazione e la pace per tutti.
Non è un processo semplice e non c’è una soluzione per tutto. Ma il punto di partenza è interrogare se stessi ed essere coscienti dei tanti punti di vista differenti presenti in ogni cultura e ogni individuo. Valori come la fratellanza e la libertà hanno bisogno di dialogo e un approccio pacifico ai problemi della nostra società. Questi valori si sono evoluti per centinaia di anni e sono diventati fondamenta della vita civile. Sono fondamentali, non negoziabili.
Conclusioni
Per finire, il conduttore chiede ai partecipanti se quanto detto è vero nelle loro comunità (famiglia, scuola, amici, ecc).
Qualcuno potrebbe esprimere dubbi sugli obiettivi dell’Agenda 2030.
Questi valori devono guidare le nostre vite; gli obiettivi devono essere alti e lontani per ispirare ciascuno di noi ad impegnarci nelle scelte concrete di ogni giorno. Ognuno di noi può fare una piccola differenza che contribuisca a realizzare l’utopia di un mondo giusto, dove le persone si rispettano l’un l’altra.
SUGGERIMENTI
Molti argomenti di questa attività possono essere affrontati più dettagliatamente in attività curricolari o extracurricolari.
FONTI
https://sustainabledevelopment.un.org/post2015/transformingourworld